Depressione

Beck, fondatore della Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, ci insegna che nella mente della persona depressa esiste una condizione definita come “triade cognitiva”, in cui l’individuo ha una visione negativa di sé, del mondo e del futuro.

La Depressione porterebbe dunque ad andare incontro in alcune trappole di ragionamento che prendono il nome di “distorsioni di pensiero”.

Alcuni sintomi riguardano l’avere per la maggior parte del tempo l’umore depresso, tendenza a svalutarsi, avere difficoltà di concentrazione e quindi distrarsi facilmente, avere scarso appetito oppure un aumento dello stesso, insonnia o ipersonnia, mancanza di trovare piacere nelle attività che prima erano fonte di soddisfazione e gusto, perdita di interesse nei confronti della sessualità, idee suicidarie.

La depressione è anche caratterizzata da pensieri automatici negativi con cui la persona legge ed interpreta gli eventi interni ed esterni, compresa la realtà che lo circonda.

È dunque frequente che nella depressione vi sia la tendenza a catastrofizzare e a non accettare ciò che si è perduto.

La rappresentazione della perdita di un bene rappresenta un lutto in senso lato (che sia materiale, o nei confronti di un altro individuo, come nel caso di morte, o di una fine di una relazione/separazione, un licenziamento…) ed è fisiologicamente connesso all’accettazione.

Nei pazienti depressi questo processo sembrerebbe bloccarsi e dunque dal dolore naturale, umano, fisiologico e normale, si passa a quello patologico, che si prolunga nel tempo, portando la persona a sentirsi incastrata in circoli viziosi depressivi.